Chi sono

 

 

Per  99,95  dollari nel 2000 compro questo  “Orchid species culture, Dendrobium   di baker &baker” e da quel  momento inizia l’acquisto delle prime piante. Giancarlo Pozzi, non vicinissimo da Ancona è  il venditore collezionista che mi ha insegnato le prime cose, quelle prime nozioni di base che sono necessarie per uno che inizia ad avvicinarsi a questo mondo.

Ma, come in tutte le mie cose, che si tratti del mio lavoro da interior designer o di coltivatore, io devo approfondire, approfondire ed approfondire, quindi compro libri, chiedo, leggo sul web, per arrivare, dopo 20anni, ad avere qualche risposta alle mie domande.


Come in tutte le cose dipende a che altezza sistemi l’asta, la difficoltà di arrivare a risponderti a tutti i quesiti dipende da quanti te ne fai…e io per 1 risposta che ho, mi faccio altre 10 domande….non se finisce più.

Ci sono poi tanti di quegli argomenti da trattare e studiare  che non si sa neanche da quale iniziare.  Il baker&baker è stato utile per collocare ogni pianta in un punto geografico della cartina, e per capire le condizioni  climatiche  di quella zona.

Inizio a dividere le piante in 3 macro condizioni: freddo-caldo-intermedio e avendo spazio a disposizioni costruisco 3 zone differenti: caldo freddo e intermedio. Le “serre” sono costruite dove avevo il posto e non ho considerato l’orientamento geografico ,alba –mezzogiorno e tramonto—questa “dimenticanza” l’ho avvertita anni dopo.

Mi sono trovato a gestire illuminazione, ventilazione, temperature, umidità  per cercare di riprodurre il più possibile le condizioni di provenienza.

Ho ritenuto che la cosa piu semplice fosse stata ricreare una zona che assomigliasse il piu possibile ad una parte geografica piuttosto di coltivare ogni pianta in maniera diversa.

I dendrobium sono tanti  e vivono in zone diverse tra loro—da 10 metri sul livello del mare fino a 4000 metri, sul bordo di torrenti o a 40 metri sulle cime degli alberi, foreste pluviali e foreste monsoniche, nzomma …tre zone erano poche!!  perchè ci sarebbe voluta serra calda umida, serra calda secca, fredda umida e all’ombra, ma anche fredda secca ed al sole etc etc  impossibile!!  perlomeno per me!

Quindi ho optato per riempire di sensori ogni angolo delle 3 serre, e nel giro di un anno ho rilevato tutte le differenze “climatiche” all interno delle stesse.  Ho quindi tirato fuori almeno altre 2 zone diverse per ognuna.

A questo punto, un po’ il baker&baker, un po’ le mie prove ed analisi e da li inizio a riempire le serre.

Capire che utilizzare 100 ppm di un concime deve corrispondere per ogni elemento (100 ppm di azoto-100 ppm di fosforo -100 ppm di potassio) non è stato facile…e queste sono cose che o le studi o devi sperare che qualcuno te le dica e come questa ce ne sono tantissime…tipo: perché in serra se l’acqua nebulizzata colpisce la pianta marciscono i nuovi getti ??  In natura allora come fa? L’acqua viene sempre dall’alto…  poi quando ho visto che  un dendrobium intricatum colpito dall’acqua ha marcito il primo getto, per poi rifarlo un po’ più inclinato verso il basso  ma marcendo lo stesso, per poi la terza volta l’ha praticamente rifatto a testa in giù …ho pensato:  azz..allora capisce!!

..infatti .. a quel punto l’acqua non l’ha più disturbato  perchè colpiva la pagina inferiore delle foglie e tutta questa “evoluzione, o adattamento” l’ha fatto nell’arco di una stagione…!

Poi  inizi a decidere se è meglio la zattera o il vaso, ed il vaso di che materiale? Coccio, plastica ? ed i substrati?…sfagno, bark, pomice, perlite, carbone…..poi in un viaggio in Birmania trovo 200 dendrobium coltivati su vasi di coccio pieni di trucioli di legno… e semplicemente perchè il proprietario aveva una segheria,  –pensi  alla zattera che è più naturale ,e quindi inizi ad appendere piante a pezzi di corteccia di sughero, tronchetti, e poi sperimenti altri materiali…nzomma un continuo evolversi delle cose in base ai risultati.

Un giro di cambiamenti, altezze di mensole, zone calde al posto delle fredde e viceversa, spostamenti di sensori—- trovare il giusto posto per il sensore dell umidificatore (non può essere colpito dal sole perchè l’umidificatore sta sempre acceso), l’acqua dell’umidificatore non può contenere alte percentuali di calcare altrimenti le foglie si ricoprono di una patina bianca, calcio appunto…cose semplici… ma non facili da conoscere


Nel febbraio del 2019 ,anno in cui è nata l’ associazione dendrobium &fuukiran mi sono risposto ad un sacco di domande ma ho iniziato a dedicarmi a studi  per me più complicati: chimica, biologia, fisiologia, fitopatologia…. non so se ne esco vivo!!  e per questo con l’associazione stiamo cercando di organizzare eventi e conferenze chiamando professionisti  del settore, che ci illustrano i percorsi di crescita della pianta, i meccanismi di difesa naturali e quelli chimici, le reazioni ai cambiamenti climatici e i prodotti con cui curarle, trattarle, concimarle etc etc.

Nel frattempo la mia collezione ha cambiato casa e si è trasferita in 5 ambienti diversi, ci sono circa 800 dendrobium  per circa  450 specie!!  c’è chi ha superato il trasloco e chi no…quelle maggiorenni  ogni anno sono uno spettacolo  e qualcuna inizia addirittura a non sorprendermi  più…ma si contano sulle dita di una mano!

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MACCARTHIAE

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